Ricorre oggi il 40 “compleanno”, se così vogliamo chiamarlo, del telefono cellulare. La tecnologia in generale, se ci pensate, vive un ciclo vitale speculare rispetto a quello degli esseri viventi. Noi nasciamo e col passare degli anni invecchiamo, le nostre capacità fisiche e mentali si vanno via via ad assopire, fino al totale annullamento. Per la tecnologia, ed il telefono cellulare non fa eccezione, accade l’inverso. Potremmo dire che in questo campo gli oggetti innovativi e le invenzioni sottese dalle nuove tecnologie, nascano “vecchie”: funzionalità limitate, forme sgraziate e squilibrate, non si può fare insomma il paragone con un giovane uomo nel pieno delle sue potenzialità. La particolare condizione in cui si sviluppano le nuove branche della scienza però, porta questi oggetti a ringiovanire col tempo, si evolvono, acquisiscono più intelligenza, più memoria, più utilità senza conoscere nella maggior parte dei casi una curva di declino come quella umana. Per il telefono cellulare è successo proprio questo. Nato 40 anni fa dagli sforzi di Martin Cooper, direttore della sezione “ricerca e sviluppo” della Motorola che fece la sua prima telefonata da un cellulare il 3 aprile 1973, questo oggetto tecnologico ha saputo reinventarsi, rinnovarsi ed insinuarsi nelle nostre vite in maniera sorprendente.
![Il primo telefono cellulare.](https://ilmontanaroinformatico.wordpress.com/wp-content/uploads/2013/04/martin-cooper.jpg?w=500&h=347)
Il primo telefono cellulare.
Da quando nel 1973 ha cominciato a fare capolino (anche se il primo cellulare per la vendita pubblica arrivò solo 10 anni dopo), la sua memoria è migliorata notevolmente ed è diventato più rapido nel fare le cose, anzi, più rapido nel fare PIU’ cose assieme, sa orientarsi alla perfezione (GPS), con un occhio anche alla linea (in effetti il dimagrimento è indiscusso). Ormai il telefono cellulare è talmente radicato nelle nostre vite che molti, se privati di esso, possono soffrire di vere e proprie crisi d’ansia e di astinenza. C’è addirittura chi, pur in difficoltà economiche, non rinuncia all’ultimo modello di smartphone (si ha anche cambiato nome perché fa più figo) sborsando centinaia di euro senza fiatare. Grazie a lui si è arrivati a quello che tutti noi ormai diamo per scontato: la connettività full-time. Siamo sempre disponibili, sempre raggiungibili, tutte le informazioni che ci servono stanno potenzialmente nello spazio di un palmo di mano. Pensate come sarebbe la situazione senza avere la possibilità di utilizzare questo grandioso dispositivo: le informazioni circolerebbero con una velocità molto inferiore, anche solo rintracciare qualcuno che non ha abbia a portata di mano un telefono fisso, sarebbe come cercare un ago in un pagliaio. Ecco, forse il rovescio della medaglia è proprio questo. L’evoluzione del telefono cellulare è stata così sorprendente e inarrestabile che alla fine siamo giunti al punto di possedere un oggetto tutto fare: possiamo navigare in internet per vedere gli orari del treno, oppure utilizzare i GPS integrati come guida verso una destinazione, o ancora leggere e inviare mail, scattare fotografie, filmare, scrivere documenti, comandare a distanza le nostre case (si, si arriva anche a questo). Abbiamo condensato le funzionalità di numerosi oggetti in un’unica sintesi che funge per essi. Ma cosa succederebbe se l’unico oggetto che racchiude tutto questo non ci fosse? Un po’ come nel mercato finanziario si sconsiglia in assoluto di investire il capitale in un unica direzione ma si invita a diversificare l’investimento, siamo sicuri che anche in questo caso non sia così? Siamo sicuri di essere nella direzione giusta quando affidiamo tutta questa responsabilità ad un oggetto solo? Le opinioni sono discordanti, quel che è certo però è che ormai siamo entrati in un tunnel tecnologico dal quale sarà difficile uscire (a patto che lo si voglia), anche i più conservatori, ormai messo da parte il vecchio, cedono il passo agli ultimi modelli, molti possiedono addirittura due o più dispositivi mobili, a ulteriore prova del grado di infiltrazione che questa tecnologia ha ormai acquisito. Insomma, a 40 anni dalla sua nascita il telefono cellulare non smette di crescere in potenzialità, proprio come un uomo che vive una vita al contrario e da vecchio prosegua la sua vita verso un cammino di giovinezza crescente. Chissà dove arriverà? Permettetemi però un consiglio: fatelo per senso della tradizione o per necessità, ma controllate almeno che il vostro prossimo smartphone funzioni anche da telefono e vi permetta di fare delle telefonate che, in fondo, è il motivo per cui esiste.