Il titolo del post evocherà ai più il celebre film “21“, in cui si racconta la storia di uno studente universitario promettente, ma in difficoltà economiche, che con una squadra di amici e un professore si lanciano nel gioco del Blackjack a Las Vegas. Proprio ieri, capita raramente, ho avuto l’occasione di andare al Casinò di Venezia (Ca’ Noghera) e dopo aver girovagato e giocato il ticket d’ingresso ad una slot machine (solo il caso vuole che alla fine ne abbia guadagnato qualcosina), mi sono fermato per una buona mezz’ora ad osservare i banchi da blackjack. Risulta indiscusso il fatto che il fascino del gioco al tavolo superi infinite volte la monotonia di stare davanti ad una macchina a schiacciare un pulsante. Al contrario delle slot machines, inoltre, il gioco “ai tavoli”, intendendo blackjack, roulette, poker e così via, richiede una certa dose di capacità. Fatto sta che poco prima di partire qualche mano al tavolo l’ho fatta pure io. Insieme a mio fratello siamo partiti con un investimento di 50€, arrivando a intascarne un totale di 90€, con 40€ di guadagno. Molti di quelli che leggeranno il post e di sicuro molti di quelli che non lo faranno, a sentir parlare di gioco d’azzardo (perché di questo si tratta), storceranno il naso, affermando che è un modo come un altro di buttare in fumo i propri soldi, tentando la fortuna. Alle sale da gioco va bene che si diffonda quest’idea, in quanto non fa altro che favorire gli introiti dei casinò. La verità è che il blackjack come altri giochi d’azzardo può essere giocato in maniera logica e coscienziosa, anche se questo modo di giocare impone allo scommettitore di acquisire delle conoscenze, ossia per intenderci: fare fatica. Sostanzialmente stiamo parlando di probabilità: sono stati fatti numerosi studi in passato che hanno permesso di sviluppare tecniche di gioco da seguire rigidamente per raggiungere (con buona probabilità) buoni risultati nel medio-lungo periodo di gioco. La strategia più semplice viene chiamata “Strategia di Base” e per attuarla si dovrà imparare sostanzialmente una serie di regole che sintetizzano una tabella, in cui ogni possibile situazione di gioco viene presa in considerazione e viene fornito il comportamento da attuare. Senza inoltrarsi troppo nello specifico, chi è interessato può trovare ampia documentazione in rete, un esempio di regola potrebbe essere: “se la somma delle mie carte è 13, non chiedere carta se il banco ha come carta scoperta una carta che va da 2 a 6, altrimenti chiedere carta”. In pratica sono sintesi verbali di una tabella che descrive le varie mosse da compiere. Un esempio di tabella della strategia di base è riportata qui di seguito:
![black-jack-strategie](https://ilmontanaroinformatico.wordpress.com/wp-content/uploads/2013/04/black-jack-strategie.jpg?w=500&h=600)
In questa tabella sono sintetizzate le azioni MATEMATICAMENTE corrette da intraprendere secondo gli studi probabilistici effettuati. In pratica dato il valore delle nostre carte in mano e quella della carta scoperta del banco ci sarà detto se:
- S: STAND. Stare, ossia non chiedere ulteriori carte.
- H: HIT. Chiedere carta.
- D: DOUBLE. Raddoppiare. (per il regolamento visitate la pagina di Wikipedia).
- SP: SPLIT. Dividere le due carte (vedere sempre il regolamento).
Se si attuano queste regole, si sta a tutti gli effetti adottando la suddetta “strategia di base” che ci informa sul migliore metodo di gioco in termini matematici e probabilistici. Ora vi starete sicuramente chiedendo: come mai pur esistendo una precisa e scientifica strategia che ci mette nelle migliori condizioni (matematicamente parlando) di vittoria, i casinò generano in continuazione introiti milionari senza l’ombra di crisi? La risposta è semplice: perché la maggior parte dei giocatori si affida non ad un gioco scientifico e matematico, ma all’intuito e al gioco poco rigoroso. La stragrande maggioranza di chi si siede al tavolo in sostanza, non attua una strategia di gioco ma si lascia guidare da scaramanzie e intuizioni che a lungo andare generano perdite per i clienti dei casinò e introiti certi per le case da gioco. Il fatto che tanti non attuino una logica ferrea risiede probabilmente nel fatto che imparare una strategia del genere richiede molta pratica e anche una buona dose di impegno che per molti non vale la pena spendere. Inoltre anche il fatto di seguire rigorosamente una tattica di gioco non sempre risulta psicologicamente semplice: potrebbe ad esempio capitare che per due, tre, cinque mani consecutive vi troviate davanti alla stessa situazione di gioco, per esempio abbiate 12 in mano e il banco abbia 6, e pur attuando la strategia che impone di stare e non chiedere carta, perdiate inesorabilmente la mano tutte le volte. La difficoltà risiede qui: molti alla volta successiva avendo in mano 12 e vedendo un 6 al banco sarebbero tentati di fare un’eccezione alla regola e chiamare carta. Può andare bene come può andare male, si penserebbe. In realtà il calcolo delle probabilità dice che a lungo termine, andando fuori dal sentiero che la strategia vi suggerisce, sarete destinati a perdere. La difficoltà è dunque quella di mantenere la mente fredda, lucida e di seguire la strategia scelta senza sgarrare MAI. Sommando questa difficoltà psicologica, l’ignoranza da parte dei più (nel senso che la maggior parte della gente ignora addirittura l’esistenza della strategia stessa) e la fatica e l’impegno necessari a maneggiare la strategia con rapidità, il risultato è nettamente a favore dei casinò che hanno ovviamente il vantaggio sui giocatori. Spero di avervi proposto una visione un po’ diversa dal solito del gioco del blackjack, un gioco semplice ma affascinante sia per il contatto umano che si ha al tavolo da gioco (con il croupier e con gli altri giocatori) sia per i retroscena matematici che ne regolano lo svolgimento e che se ben studiati possono dare soddisfazioni anche economiche non irrilevanti. Poi, si sa, ci vuole fortuna…o forse no?