Ad ogni treno, i suoi passeggeri.

Ieri, affrontando il viaggio da casa alla mia sede universitaria (Trieste) in treno, pensavo che quando sali su un vagone puoi trovare chiunque. Il mondo è bello perché è vario recita un detto, e allora per il post di oggi ho deciso di stilare, attingendo dalla pluriennale esperienza dei viaggi su rotaia accumulata grazie all’università, una lista dei viaggiatori tipo che si incontrano sui treni. Ovviamente siete liberi di commentare e, perchè no, completare la lista sulla base delle vostre esperienze. Ma iniziamo la carrellata (rullo di tamburi) dei viaggiatori tipo che si incontrano in treno!

IL TRANQUILLO: tutti noi vorremmo che i treni fossero popolati solo da questa specie di viaggiatore. Il tranquillo è un tipo che non crea problemi, non apre bocca e non sporca. Non incrocia quasi mai il vostro sguardo e infonde calma e serenità a tutti i passeggeri che vi siedono nelle sue vicinanze. I suoi modi sono misurati ed equilibrati e purtroppo il numero di questi esemplari sta diminuendo progressivamente, arrivando al limite dell’allarme per estinzione.

L’INTELLETTUALE: lo si riconosce a distanza elevata. Munito di tre o più quotidiani, quasi dovesse tenere una rassegna stampa, spulcia ogni pagina disponibile dalla cronaca ai necrologi non facendosi sfuggire nemmeno una riga stampata. Il più delle volte dotato di occhiale da lettura dallo stile vintage, si concede ogni qualche minuto uno sguardo intorno, rigorosamente guardando sopra gli occhiali, un modo forse per ossigenare gli occhi e preparare il cervello alla successiva lettura. Lo svantaggio di averlo vicino si limita agli spostamenti d’aria delle pagine dei giornali girate.

Il CENTRALINISTA: uno dei più odiosi esemplari che circolano sui treni. Da quando salirete a quando lui o voi non sarete arrivati a destinazione, l’unica cosa che “il centralinista” farà, sarà quella di parlare al cellulare. Vi sono varie sottospecie che si differenziano per il linguaggio e per il volume vocale utilizzato, ma generalmente tutte sono accumunate dal fatto che inducono i passeggeri vicini ad azioni omicide e spettacolari.

IL GHIRO: di certo non si può dire che sia un tipo attivo. Il ghiro generalmente, una volta salito in treno, si siede al proprio posto e inclinando la testa si abbandona ad un sonno profondo, che difficilmente viene disturbato dai rumori circostanti. Alcuni esemplari sono in grado di mantenere la stessa posizione per ore, altri preferiscono un cambio di configurazione periodico, forse un metodo per favorire la circolazione sanguigna delle zone periferiche. Gli aspetti negativi sono possibili rumori causati dall’esemplare nel caso il sonno fosse particolarmente profondo (russare) e alle volte scatti e contrazioni muscolari involontari che però sono particolarmente divertenti da osservare, soprattutto per la reazione del soggetto una volta svegliatosi.

IL FREDDOLOSO: qui si va sul pesante, nel senso che l’abbigliamento del freddoloso è massivo. Che ci siano 10 o 35 gradi nella carrozza, questa specie si caratterizza per i numerosi rivestimenti protettivi: canotta, maglietta della salute, maglia, felpa, giaccone sciarpa e berretto, rigorosamente tutto insieme. Vi farà caldo solo a guardarlo e vi strapperà una risata quando affermerà che “fa freddino” mentre voi sudate come maiali in maniche corte. Folcloristico.

L’INQUIETANTE: questa classe di viaggiatori è particolarmente fastidiosa. Si possono paragonare a telecamere a circuito chiuso che praticano il “target following”: da quando aprirete la porta del vagone la vostra esistenza sul treno sarà incessantemente seguita e scrutata nei minimi dettagli, non un respiro sfuggirà al vostro osservatore che vi seguirà con lo sguardo quasi come se stesse guardando un film. Possibili (ma non sempre funzionanti) antidoti contro lo spionaggio esplicito messo in atto da questa specie possono essere quelli di scaccolarsi guardando in faccia il soggetto oppure fingersi pazzi rivolgendo loro la parola.

IL TECNOLOGICO: smartphone, tablet, lettore e pc sono le dotazioni minime di questa categoria. Spesso sono vittime di cadute rovinose di uno di questi oggetti e la loro sbruffonaggine si ridimensiona temporaneamente. Non arrecano solitamente disturbo ma occupano molto spazio con il loro equipaggiamento.

L’INGOMBRANTE: treno con posti stretti e spazio limitato sono l’habitat in cui l’ingombrate arreca ovviamente più danni. Per la loro conformazione fisica preferiscono occupare due o più sedili e nel caso il treno sia particolarmente affollato i viaggiatori attigui vivono in uno stato di affanno psicofisico non da poco. Da evitare.

IL PAZZOIDE: particolarmente imbarazzante l’iterazione con questa specie. Attaccano spesso bottone chiedendo cose incomprensibili e ovviamente questo accade durante le ore di affollamento. Tra tutti i passeggeri disponibili il pazzoide sceglierà proprio te come interlocutore, nulla ti sottrarrà alla pubblica vergogna e nessuno invidierà la tua posizione. Ancora non esistono rimedi efficaci per contrastare questi pericolosi esemplari.

Questi erano alcuni dei “tipi” che ho personalmente incontrato, sicuramente ne ho scordati alcuni ma nessuno ci vieta di completare la lista più avanti. Saluti!