Sogni assurdi – Habemus Deficientem

di danclick

La scorsa notte ho fatto un sogno che è talmente assurdo da non poter essere tenuto nascosto. Quindi voglio rovinarmi e rendervene partecipi. Premetto che per ricordare quanti più dettagli possibile ho dovuto prendere appunti, non appena nel cuore delle tenebre mi sono svegliato, all’incirca alle 3:00. La nota divertente è che per scrivere le due righe che mi permettessero poi di ricordare almeno a grandi linee la “trama”, ho utilizzato il mio cellulare che era la cosa più vicina al letto che avessi. Immaginatevi me, sul letto, con un occhio chiuso e l’altro aperto a tre quarti, che cerca di centrare le varie lettere della tastiera ovviamente da disteso su un fianco: si può essere così ridicoli? Pare di si. Ora imbracciate le bibite e i pop corn che inizia il film. Nel sogno mi ritrovo nientemeno che ad accompagnare il vecchio papa attraverso un percorso assurdo fatto di passaggi, giardini e stanze grandiose. Lo dico subito, il papa non ha il volto di un papa noto ma è un personaggio “X”. Il fatto che sia il vecchio papa è una di quelle cose che nei sogni nessuno ti dice ma te sai comunque, quasi un’assioma onirico. Io lo precedo, facendo strada tra una stanza e l’altra, locali caratterizzati da magnifici affreschi al soffitto, passando per giardini rigogliosi e ben curati. Il papa, dietro di me, è stanco e affaticato fisicamente, arranca lentamente passo dopo passo, a volte resta indietro e io rallento per attendere che si riporti sulla mia “scia”. In sottofondo si odono canti solenni che non si sa da dove provengano. Infine varcata un’ultima porta ci ritroviamo in un vastissimo giardino con laghetti ed erba verdissima, un sole splendente illumina le nostre figure. Lui mi guarda e mi dice “non è bellissimo?” e io rispondo “ci sono stato già un’altra volta”. Il sogno si conclude quando un amico mi raggiunge gridando “che onore”. Mi sveglio. Penso a quanto sia rintronato. E poi mi premio segretamente con un Oscar per la regia e per la scenografia. Quello che possa voler dire questo sogno sinceramente non lo so, ma di sicuro uno psicologo avrebbe da che viverci. A presto!